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Questa sera vogliamo rendere omaggio a chi ha dato il meglio di sé, anche la vita, durante la lotta per il ripristino di condizioni di civiltà in Italia. Dalla Lotta per la Liberazione è nata la Repubblica Italiana fondata sui valori sanciti nella nostra Costituzione, una delle più intelligenti ed umane esistenti. Quella lotta non fu combattuta solo con le armi, ma anche con azioni decise ed attuate da semplici cittadini.


  • Data: 21/04/2018 21:00
  • Posizione Piazza Leonardo da Vinci, 23826 Mandello del Lario, LC, Italia (Mappa)
  • Ulteriori Informazioni: Teatro Comunale De André

Descrizione

Azioni dettate dalla “necessità di sentirsi vivi in attesa della fine ormai certa”, così rispondeva la mandellese Angela Ferrario alla domanda “come avevate il coraggio di farlo?”.

Angela abitava in località Maiola, ed ha affidato ad un lungo memoriale, ad oggi inedito, il ricordo delle sue gesta di lotta civile ed umanitaria. Questa sera ascolteremo brevi passaggi riferiti all’attentato alla Maiola del 26/10/1944, nel quale persero la vita tre partigiani mandellesi.

Ai ricordi di Angela si affiancherà la testimonianza della seconda famiglia che abitava la Maiola negli anni 40 del 1900, quella di Anselmo Zucchi. Anselmo ha raccontato quei giorni a figli e nipoti.

Carlo Travaglini scelse invece la lotta armata e fu attore di gesta dimenticate e, se non fossero ampiamente documentate, incredibili. Diventò anche il Comandante Luca nella 89^ Brigata Poletti al rifugio Elisa. Si oppose alle decisioni che portarono all’azione della Maiola, senza poterla evitare. Dettò la sua autobiografia all’amico Giorgio Visconti.

I Bollettini Parrocchiali di Abbadia riportarono descrizioni di eventi di quegli anni. Ne abbiamo scelto due, rappresentativi sia del nostro territorio sia di quel periodo storico.

Infine alla poesia “I NOSTRI PADRI” di Pino Bravin abbiamo affidato un messaggio a generazioni che sembrano voler essere immemori, e che rischiano la ripetizione di gravi errori del passato.

InunaintervistadiBenvenuto(Nuto) Revelli,ufficialedellaTridentinanellacampagnadiRussia, poi comandante partigiano di “Giustizia e Libertà” e scrittore è spiegata l’importanza di ricordare gli eventi della Liberazione:

Volevo che i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi. Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell'ignoranza, come eravamo cresciuti noi della "Generazione del Littorio"[...] Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso... Noi, per diventare antifascisti, avevamo passato un solo esame: la ritirata di Russia. Posso perfino indicare il momento, la circostanza precisa di quella mia scelta [...]. Era il 20 gennaio del '43, [...] Se esco da questo inferno, promisi a me stesso, dico addio all'esercito, rompo con il fascismo, mi adopero perché tutto cambi.

Il ricordo serve a poco se non si riesce a trasmetterne anche il Valore alle nuove generazioni; questo è il significato della partecipazione dei giovani della Scuola di Musica San Lorenzo, i quali hanno presentato due brani di violoncello e due di flauto.

- Guido Zucchi, fondatore di Lago di Como in musica -